- Il febbrosario
[Parlato:] Sì d'accordo, d'accordo, sono un po' egoista, certo, ma non è mica sempre una qualità negativa, no. Per un artista, per esempio, è essenziale. "Lei sarebbe giusto", mi disse un critico, "è distaccato e egocentrico, dovrebbe solo essere un po' più serio, cerchi di sensibilizzare il dolore, la disperazione, la faccia è abbastanza patita, lei è nato per fare la persona colpita da grave lutto, ma mi raccomando: soffra, la cultura lo esige!".
La cultura? Ne ha ammazzati più la cultura della bomba atomica!
Un oggettino piccolo, di vetro. Il mercurio che sale adagio, perfetto. Il termometro: che bell'oggetto!
Trentasette e uno:
una leggera alterazione
dolce, non violenta
da coltivare
senza antibiotici, senza aspirina, guai!
come la vivo la mia febbrina.
Trentasette e tre:
sto tremando di freddo
sto proprio tremando
siamo al 15 di agosto, stupendo!
voglio un'altra coperta
non mi basta, mi ci vuole un cappotto.
Trentasette e otto?
Un posto qualunque
un posto per star male
una palestra o un ospedale
forse come un collegio
o come un seminario
un febbrosario
un febbrosario.
Quando sono entrato
avevo una valigia, gli occhi rossi
e il viso un po' umido.
Mi sono presentato
ma senza esagerare sulla febbre
perché sono timido.
"Trentasette e sei", ho detto
meno di quello che avevo, che bestia!
una finzione ispirata dalla modestia.
Io senza esperienza
e loro così sensibili e caldi
così sofferenti.
Io pieno di speranza
peccato il primo giorno li ho sentiti
un po' diffidenti
ma poi, il momento più bello:
è l'ora dei termometri di vetro
è l'ora dei termometri bianchi
l'argento del mercurio riscaldato dal tuo corpo
piano piano sale, sale, sale.
È l'ora del silenzio dei malati
che dura tre lunghissimi minuti
ognuno se lo tiene sotto il braccio
trepidante di emozione
con la gioia e la paura della sua misurazione.
Ci si può sentire anche madri con la febbre
una madre che stringe il suo figlio di vetro.
E poi, la lettura:
trentasei e nove: fregatura
trentasette e uno: non è nessuno
trentotto
trentotto e mezzo
trentanove
trentanove e nove
con una voce che non si sente neanche il suono:
che uomo!
In questo febbrosario
quello che sta male più degli altri
è il più sensibile e importante.
È proprio necessario
avere la tendenza a migliorare
a progredire gradualmente.
Diffido dei febbroni:
spettacolari, poi niente
estremismo: malattia infantile.
Dentro si mantengono le classi
e quelli che rimangono più indietro
si mettono a applaudire
a festeggiare i più malati
e poi a dire bravi, bravi, bravi!
E poi c'è anche una novità politica:
l'intercambiabilità dei protagonisti
che possono cambiare quando?
è l'ora dei termometri di vetro
è l'ora della nostra affermazione
la febbre non mi deve regredire
è questione di prestigio
devo essere ambizioso
il dolore è un privilegio!
"Sì, io, io sono il più malato!
Sto malissimo, sto sudando
io, io ho inventato il sudore
ho sudato io per primo
sono un lago, sono il migliore
sono meglio di tutti voi
sudo talmente che non piscio mai!"
Me ne vado, me ne vado
li ho tutti contro.
[parlato:] CI SIAMO MURATI DENTRO!
CI SIAMO MURATI DENTRO!
CI SIAMO MURATI DENTRO!
[In coro:] SIAMO MURATI DENTRO!
SIAMO MURATI DENTRO!
SIAMO MURATI DENTRO!
SIAMO MURATI DENTRO!
Letras
- 1981
A mezzogiorno
Al bar casablanca
Al termine del mondo
Algebra
Angeleri Giuseppe
Anni Affollati
Atto I 1° Quadro Effetto Notte
Barbera e Champagne
Benvenuto il luogo dove
Buttare li qualcosa
C'è solo la strada
C'è Un'aria
Canzone dell'appartenenza
Canzone della non apartenenza
Cerco Un Gesto, Un Gesto Naturale
Chiedo Scusa Se Parlo Di Maria
Ci sono dei momenti
Com'è Bella La Città
Così felice
Cronometrado il mondo
Dialogo I
Dialogo II
Dialogo III
Dialogo IV
Dove l'ho messa
Due donne
E allora dai!
E giuseppe?
E pensare che c'era il pensiero
È sabato
E tu me viene a dire
E tu non ridere
Eppure Sembra Un Uomo
Evasione
Far finta di essere sani
Finale
Flash
G accusa
Gildo
Giotto da bondone
Giuoco Di Bambini: Io Mi Chiamo G
Gli altri
Gli intellettuali
Gli omini
Gli operai
I borghesi
I mostri che abbiamo dentro
I reduci
I soli
Il bloccato
Il cancro
Il comportamento
Il conformista
Il Contratiempo
Il corpo stupido
Il corrotto
Il delirio
Il dente della conoscenza
Il desiderio
Il dilemma
Il febbrosario
Il Filosofo Overground
Il granoturco
Il guarito
Il mestiere del padre
Il Narciso
Il Signor G Incontra Un Albero
Il Signor G Sul Ponte
Il sogno di Marx
Il sosia
Il tempo quanto tempo
Il tutto è falso
Introduzione
Io e le cose 2
Io non mi sento Italiano
Io non mi sento Italiano (Tradução)
Io se fossi Dio
Ipotesi per una Maria
Isteria amica mia
L'abitudine
L'amico
L'elastico
L'illogica allegria
L'impotenza
L'ingranaggio (prima parte)
L'ingranaggio (seconda parte)
L'uomo che sto seguendo
L'uomo sfera
La ballata del Cerutti
La bugia
La chiesa si rinnova
La comune
La famiglia
La gente è di piú
La leggerezza ù
La libertà
La libertà (Tradução)
La mani
La Marcia dei colitici
La massa
La nave
La parola io
La peste
La presa del potere
La ragnatela
La razza in estinzione
La realtà è un eccello
La smorfia
La solitudine
La strana famiglia
Latte 70
Le elezioni
Lo shampoo
Luciano
L´attesa
Mai, mai, mai, Valentina
Mi fa male il mondo (Iª parte)
Noci di cocco
Non arrossire
Non arrossire (Tradução)
Non è piú il momento
Non insegnate ai bambini
Oh madonnina dei dolori
Ora che non son piú innamorato
Pressione bassa
Prima Ricorrenza: Il Signor G Nasce
Quadro Effetto Giorno
Qualcuno era...
Quando lo vedi anche
Quando sarò capace d'amare
Quello che perde i pezzi
Ritratto dello zio
Seconda Ricorrenza: Il Signor G Muore
Si può
Sinistra - Destra
Un alibi
Un gesto naturale
Un'emozione
Un'idea
Una donna
Una Storia Normale: Il Signor G E L'amore
Verso il terzo millennio
Vola Vola: Il Signor G E Le Stagioni